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La bontà è disarmante

In occasione dell’arrivo della Croce della Pace nella nostra Diocesi, l’A.C. ha organizzato un convegno con il Sermig, Servizio Missionario Giovani, di Torino, invitando Daniele Ballarin, laico consacrato della fraternità. Coinvolgente ed autentica la sua testimonianza sull’ex Arsenale, trasformato nel 1964, da un’intuizione di Ernesto Olivero insieme a un gruppo di giovani, da luogo di costruzione di materiale di armamenti in luogo di fraternità e di ospitalità, nel servizio di assistenza agli ultimi, ai dimenticati da tutti.

Con gesti concreti, facendo il bene, le persone della comunità mettono il cuore in tutto quello che fanno, e la loro capacità di darsi agli altri con autentica generosità le rende esempi reali di solidarietà e di sensibilità. È una rete di persone che si impegna ogni giorno per improntare rapporti sociali e culturali al dialogo e solidarietà, con lo spirito di bontà che disarma anche le situazioni più difficili.  Il Sermig, per esempio, è un luogo di integrazione dove giornalmente operano tanti giovani con la gioia di donare, di dividere e suddividere tutto. I servizi e le realtà di accoglienza che oggi animano la vita della comunità sono nati da singole storie di persone che hanno chiesto sostegno ed aiuto.

Fare il bene non sempre fa notizia, perché il bene non si impone, non fa rumore. Il bene agisce nella profondità dei cuori, mette radici nelle storie, nelle relazioni. Ma il bene porta in sé qualcosa di sconvolgente che tutto il resto non ha: il bene costruisce progetti di sviluppo, aiuti umanitari e, con le competenze tecnologiche ,i volontari del Sermig di Torino, forniscono  al Brasile e alla Giordania, dove è presente la comunità, consulenze  per trovare risposte concrete alle loro necessità: coltivazioni di campi con metodo innovativo, servizi sanitari, costruzioni di acquedotti per approvvigionamenti di acqua potabile, riciclo di materiali a basso costo per la sostenibilità ambientale, corsi di formazione per ragazzi e raccolta alimentare permanente.

Molti progetti del Sermig mettono al centro i bambini e la possibilità di garantire loro un futuro, attraverso l’accesso all’istruzione e il miglioramento delle loro condizioni di vita. Per i diversamente abili, che nei paesi in via di sviluppo sono i più poveri dei poveri, spesso emarginati ed esclusi dalla società, si promuovono iniziative mirate per il loro reinserimento nel tessuto sociale.

Una storia incredibile, illustrata da Daniele, che semina pace e dà un segno di speranza a chi stenta ancora a vivere dignitosamente la propria quotidianità. I poveri non esistono, le categorie non esistono, esistono le persone, ognuna con il suo nome, la sua identità, sono un fratello e una sorella che chiedono attenzione, il necessario per vivere, uguaglianza, cura.

 La pace cresce attraverso gesti e azioni fatte sul campo da persone semplici che hanno una bontà d’animo tale da donare la propria vita interamente agli altri. Perché la bontà è una virtù e credo sia significativo proporre questa riflessione proprio quando la spregiudicatezza, l’aggressione verbale, la prevaricazione, modelli di comportamento sempre attuali, cercano di fare ombra sulla bontà che a prima vista potrebbe essere scambiata per fragilità, ma è invece una forza che anima lo spirito e il corpo, è apertura e presenza nel mondo e nelle sofferenze degli altri, è sostegno e speranza, e la speranza è la virtù cristiana che non delude mai.

Infatti, lo stile delle Beatitudini, passa attraverso questo e Gesù ne è il Maestro.

Franca Giancola